
L’intelligenza artificiale generativa (IAG) ha trasformato la creazione di contenuti, dalla scrittura di testi all’ideazione di immagini, musica e persino codice software.
Strumenti come GPT-4, DeepSeek e Midjourney stanno democratizzando l’accesso a capacità creative e analitiche precedentemente inimmaginabili, aprendo scenari di innovazione senza precedenti.
Tuttavia, questa rapida evoluzione porta con sé sfide etiche, legali e sociali significative. L’assenza di una regolamentazione chiara e l’uso inconsapevole di queste tecnologie possono generare deepfake, violazioni del copyright, disinformazione e bias algoritmici, minando la fiducia pubblica e la stabilità sociale.
In questo contesto, l’AI Act dell’Unione Europea emerge come una pietra miliare, il primo quadro normativo globale volto a mitigare i rischi dell’IA e a promuovere un’adozione responsabile e sicura.
Comprendere e implementare le sue disposizioni è essenziale per qualsiasi organizzazione o individuo che intenda operare con l’IA generativa, trasformando la compliance da onere a fattore abilitante per l’innovazione sostenibile.
IA Generativa: rischi da tenere sotto controllo
Le opportunità dell’AI Generativa sono vaste quanto la nostra immaginazione. Tuttavia, queste immense opportunità sono affiancate da rischi intrinseci che richiedono un’attenta gestione:
- Bias algoritmico e discriminazione: i modelli generativi apprendono dai dati di training. Se questi dati riflettono pregiudizi sociali esistenti, i modelli genereranno contenuti che li perpetuano o li amplificano, portando a discriminazioni nell’assunzione di personale, nella concessione di prestiti o nella profilazione.
- Deepfake e disinformazione: la capacità di creare immagini e video iperrealistici, manipolando volti e voci, rende difficile distinguere il vero dal falso. Questo può essere utilizzato per scopi malevoli, dalla diffamazione alla manipolazione politica, minando la fiducia nelle istituzioni e nei media.
- Violazione del copyright e proprietà intellettuale: i modelli generativi sono addestrati su vasti dataset che spesso includono opere protette da copyright. La generazione di nuovi contenuti “ispirati” a queste opere solleva questioni complesse sulla paternità, la compensazione degli autori originali e la violazione della proprietà intellettuale.
- Qualità e affidabilità dei contenuti generati: i modelli possono “allucinare” fatti, producendo informazioni inaccurate o completamente inventate, con il rischio di diffondere dati errati o non verificati.
- Dipendenza e riduzione delle capacità critiche: l’eccessivo affidamento all’IA generativa potrebbe ridurre le capacità critiche e analitiche degli utenti, diminuendo la loro autonomia decisionale e la loro capacità di discernimento.
- Impatto ambientale: l’addestramento di modelli di grandi dimensioni richiede una notevole quantità di energia, contribuendo al consumo energetico e alle emissioni di carbonio.
AI Act dell’Unione Europea: un quadro normativo visionario
L’AI Act, la cui approvazione finale e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è avvenuta a maggio 2024, rappresenta il primo tentativo sistematico a livello globale di regolare l’intelligenza artificiale, distinguendosi per il suo approccio basato sul rischio.
L’obiettivo è duplice: promuovere lo sviluppo e l’adozione di un’IA affidabile e incentrata sull’uomo, garantendo al contempo un elevato livello di protezione per i diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini europei.
La normativa classifica i sistemi di IA in diverse categorie di rischio, applicando requisiti e obblighi proporzionati a ciascuna di esse:
- Rischio inaccettabile: sistemi di IA che violano chiaramente i diritti fondamentali e sono considerati una minaccia alla sicurezza, ai mezzi di sussistenza e ai diritti delle persone. Questi includono, ad esempio, i sistemi di “social scoring” governativo, la manipolazione subliminale del comportamento e l’identificazione biometrica in tempo reale in spazi pubblici per scopi di polizia.
- Rischio elevato: sistemi di IA utilizzati in settori critici dove un malfunzionamento potrebbe causare danni significativi a persone o proprietà
- Rischio limitato: sistemi di IA che presentano rischi specifici, come l’interazione con gli esseri umani o la generazione di contenuti. Per questi sistemi, sono imposti obblighi di trasparenza. Ad esempio, gli utenti devono essere informati quando un contenuto (audio, video, immagine) è stato generato o manipolato da un’IA.
- Rischio minimo o nullo: la stragrande maggioranza dei sistemi di IA rientra in questa categoria e non è soggetta a obblighi specifici, ma l’adesione volontaria a codici di condotta è incoraggiata.
AI ACT: cosa fare per navigare la compliance
Per le organizzazioni che sviluppano o utilizzano IA generativa, la compliance con l’AI Act non è solo un obbligo legale, ma un’opportunità per costruire fiducia e innovazione responsabile.
I passaggi chiave sono:
- Valutazione del rischio (Risk Assessment)
- Costruzione di un framework di governance interna
- Implementazione dei requisiti tecnici e operativi
- Gestione della proprietà intellettuale e del copyright
- Comunicazione e collaborazione
Trattandosi di un tema molto ampio, per entrare nel dettaglio di tutte attività e vedere in pratica cosa fare per utilizzare l’IA Generativa in maniera compliant agli obblighi di legge, abbiamo organizzato un webinar con gli esperti di Digital Hub: Francesco Tessoni, Data Protection Officer, e Barbara Sabellico, avvocato esperta in GDPR & Privacy.
Innovazione e responsabilità: due parole chiave per il futuro dell’AI Generativa
L’AI Act è un passo fondamentale, ma la sua implementazione non sarà priva di sfide. La rapida evoluzione tecnologica dell’IA generativa, con nuovi modelli e capacità che emergono costantemente, richiederà un aggiornamento e un’interpretazione flessibile della normativa.
La definizione di “rischio sistemico” per i modelli GPAI potrebbe essere un punto di attrito, così come le sfide legate all’interoperabilità tra giurisdizioni diverse.
Ti aspettiamo il 5 giugno 2025 al nostro webinar per analizzare cosa cambia con l’AI ACT, come utilizzare in sicurezza gli LLM e cosa fare per essere a norma di legge ed evitare sanzioni.
Siamo certi che conoscendo e rispettando gli obblighi di questa nuova normativa europea potremo rendere l’IA Generativa un asset aziendale di grande supporto per la produttività, l’innovazione sostenibile e la responsabilità aziendale.